Il pianoforte e i suoi virtuosi

Il mondo dei grandi virtuosi raccontato da chi li ha conosciuti personalmente: Jakob von Lenz

Considero Liszt un fenomeno assoluto del virtuosismo musicale, come non ce ne sono mai stati prima, e non riguarda solo l’universo pianistico. il fenomeno Liszt diffonde la sua luce a tutto il regno della musica e ne prospetta il principio universale, il concetto stesso di virtuosismo.

Liszt non suona il pianoforte, al pianoforte egli racconta il suo destino, che è strettamente connesso con il progresso del nostro tempo. Liszt dà corpo al nucleo più segreto dello strumento e della storia, e ne rappresenta il punto di arrivo.

Suonare il pianoforte significa per lui offrire ad una mente profondamente colta come la sua la possibilità di esprimere le proprie convinzioni, gli ideali, i princìpi. Non si tratta semplicemente di “suonare il piano”!

…Il fatto che Liszt sia diventato un religioso ha radice nel nucleo più segreto del suo essere. Era tematico. L’uomo di mondo in Liszt è solo un episodio: esclusivamente per l’uomo di chiesa si aprono lo porte sull’infinito, che è la naturale patria dello spirito. L’abate è la conseguenza del profeta, e profeta Liszt lo fu in ogni momento, fin dall’inizio della sua carriera.

Quando Liszt folgora, tuona, sussurra la grande Sonata in si bemolle minore per Hammerklavier di Beethoven, autentico Cantico  dei Cantici degli strumenti a tastiera, proprio allora il pianoforte cessa di esistere. In quel momento Liszt è il mezzo attraverso cui l’umanità entra in possesso delle idee del più grande filosofo musicale che il mondo abbia prodotto. Beethoven non avrebbe mai potuto prevedere una simile interpretazione per la sua Hammerklavier. Lui che aveva compostole ultime opere pianistiche … per un’idea trascendente di pianoforte!

Liszt è il passato, il presente, il futuro del pianoforte- Egli è lo spirito della cosa e ne assorbe il concetto.

Come potrebbe ciò che è materiale elevarsi al regno dello spirito, il finito giungere all’infinito? L’intera cittadella dei pianisti è l’aspetto materiale della musica, essa non ne possiede lo spirito, benché lo accolga nella sua camera degli ospiti.

Liszt non è un modello, è solo l’inizio, la continuazione e la fine. Ogni paragona tra una qualsiasi esecuzione pianistica e lui va dunque esclusa a priori, poiché egli è l’eccezione.

Non crediate che Liszt faccia qualcosa, egli pensa e ciò che pensa prende forma. questo è il procedimento. Si può dire davvero che questo sia suonare il pianoforte?